Ottimizzazione dei costi per un rendimento economico sostenibile
Nel contesto dell’oliveto moderno, si tende a organizzare la piantagione in modo che sia facilitata la meccanizzazione, che può essere totale o mirare a supportare il lavoro manuale. In entrambe le circostanze, è fondamentale tenere in considerazione l’efficienza dell’operazione, ossia il suo successo, e il controllo dei relativi costi.
Si pone una particolare attenzione su quest’ultimo aspetto per sviluppare macchinari sempre più versatili, in grado di adattarsi alle varie condizioni presenti negli oliveti, infatti, le diverse disposizioni degli impianti e le caratteristiche geologiche del terreno non sempre consentono un utilizzo agevole delle attrezzature. Data la varietà dei territori italiani, diventa quindi evidente che non esiste un unico macchinario adatto a tutte le situazioni.
Una delle fasi che ha sicuramente un impatto importante sui costi e sulla qualità del prodotto è la potatura, che potrebbe arrivare ad incidere fino al 10-30% sul costo prodotto finale. Il supporto di attrezzature e macchinari non solo riduce i costi ma migliora anche l’efficacia delle operazioni. Considerando che questi supporti non comportano un investimento eccessivo, risultano accessibili anche per aziende di dimensioni medio-piccole. Su questo fronte, uno studio condotto dall’Università di Perugia ha analizzato diverse prove di potatura, manuale e meccanica, identificando l’approccio che ha con migliori prestazioni negli oliveti oggetto di ricerca. La velocità di lavoro manuale è di 5 alberi a operaio e 19,8 kg di residuo di potatura, mentre svolgendo meccanicamente tutte le operazioni di potatura, inclusa la spollonatura, si eliminano 23 kg di materiale con una velocità di oltre 24 alberi a uomo.