Contro le omologazioni e gli standard, l’olio molisano conquista con la sua semplicità. A raccontarlo è Alessandra Capocefalo, tecnico assaggiatore
Dall’archeologia all’olio: Alessandra Capocefalo, tecnico assaggiatore con un passato da archeologa e fondatrice di MolisEvo, ci parla dell’olio molisano e delle sue principali caratteristiche.
“Il Molise è tra le regioni con il più alto indice di biodiversità in Italia e, a seconda delle cultivar dominanti, l’olio esprime delle differenze sensoriali spesso importanti. Il suo valore aggiunto consiste nella sua non omologazione a sentori standard”.
Le varietà di olio molisano più apprezzate sono “le produzioni monovarietali di cultivar autoctone come Aurina di Venafro, Rumignana e Nera di Colletorto, Gentile di Larino, Gentile di Mafalda e Sperone di Gallo”.
Per il Molise, come spiega Alessandra, l’olio “è sempre stato un affare di famiglia e rappresenta la memoria storica di un territorio con migliaia di alberi antichi che i Molisani rifiutano di abbandonare”. Ecco perché può essere inteso come un olio della “resilienza”, perché “frutto dell’amore e dell’impegno di pochi contro un mondo che vive di omologazioni, generalizzazioni e produzioni di massa”.